Report passeggiata “Sport e Cultura nell’Architettura Razionalista delle Città di Fondazione: Sabaudia” – 4 dicembre 2021
Il 4 dicembre 2021 si è svolta la quarta passeggiata nell’architettura, attività inserita nel progetto #360inclusione-laripresa promossa da SCAIS con il contributo di Sport e Salute SpA.
La passeggiata si è svolta nel centro di Sabaudia: i partecipanti sono stati accompagnati da uno splendido sole che ha esaltato i chiaroscuri dell’architettura razionalista della città di fondazione.
Dal punto di incontro, sotto la torre del Palazzo Comunale, dopo il racconto sulle caratteristiche strutturali degli spazi urbani della città, il gruppo si è spostato davanti l’edificio che ospitava le attività del dopolavoro, ora sede della Guardia di Finanza. L’edificio prospicente è caratterizzato da una scritta di Armando Diaz dedicata ai reduci della prima guerra mondiale, occasione per focalizzare il racconto sulla storia della bonifica pontina.
Il percorso ad anello nel centro della città ha previsto una sosta di fronte la Chiesa dell’Immacolata e nella sua piazza chiusa. Qui, oltre alla descrizione della struttura della Chiesa, è stato possibile soffermarsi sulla particolarità di Sabaudia, ovvero il progetto urbano e architettonico condiviso dai quattro vincitori del concorso del 1933, il piano urbanistico di Sabaudia, ovvero Luigi Piccinato, Gino Cancellotti, Eugenio Montuori e Alfredo Scalpelli.
Proseguendo lungo la facciata lato lago, il gruppo ha proseguito sino a fermarsi nello slargo caratterizzato dalle architetture funzionaliste di Armando Vicario. Ci si è soffermati sulla particolarità dell’edificio che ospitava l’ospedale, le pareti curve aggettanti vetrate che caratterizzavano le grandi stanze di degenza.
Attraversando la zona residenziale si è giunti all’edificio futurista di Angiolo Mazzoni, l’allora Palazzo delle Poste, caratterizzato dal rivestimento a mosaico blu e dalla tonalità gialla delle parti intonacate. L’edificio è stato oggetto di un restauro nel 2011 che ha mantenuto la sua architettura pur cambiandone destinazione, oggi biblioteca e museo.
La penultima tappa ha portato il gruppo alle architetture di Oriolo Frezzotti, soffermandosi in particolare davanti l’edificio dell’allora scuola e al prospicente isolato residenziale progettato da Vicario.
Il percorso ad anello, che prevedeva il ritorno alla torre, ha avuto una deviazione verso il lago, occasione per raccontare ed evidenziare come la natura sia stata ed è protagonista nelle architetture di Sabaudia, punto visivo e focale delle aperture, dei vuoti e degli affacci degli edifici pubblici della città.